L'Acu ha ospitato... Gesù Bambino

Ospite d'onore del corso sul giornalismo di  Claudio Pollastri, docente dell'Accademia di cultura universale, alla Clerici Academy: Matteo Bellina che aveva interpretato nel 1988 la fiction di Canale 5 Un bambino di nome Gesù.

“Avevo 8 anni quando il regista Franco Rossi mi aveva scelto tra numerosissimi candidati – ha raccontato Bellina –  Nel ruolo di san Giuseppe c’era una grandissimo attore internazionale come Bekim Fekmiu. Sentivo l’importanza di quel ruolo. Sono cresciuto a Milano in una famiglia cattolica e dal catechismo sapevo chi stavo interpretando. Infatti ero molto emozionato ma anche concentratissimo
per non sbagliare nulla. Le scene erano state girate in Tunisia nei mesi estivi per non farmi perdere troppi giorni di scuola”.


La fiction con Alessandro Gassman nel ruolo di Gesù adulto aveva avuto un grande successo ed era stata l’inizio di una carriera molto promettente che invece si è interrotta improvvisamente quando Bellina era poco più che adolescente con numerose offerte di lavoro e altrettanti successi alle spalle come Il colore della vittoria trasmessa da Raiuno nel 1990 con Claudio Amendola, Nancy Brilli e Sidney Rome, Barocco film del 1991 con Ottavia Piccolo e Carlo Lizzani, Il coraggio di Anna andata in onda su Canale 5 nel 1992 con Edwige Fenech, Lucia Bosè e Ray Lovelock, Un figlio a metà su Raidue nel 1994 con Gigi Proietti e Andrea Giordana.


Dopo l’addio al set Matteo è diventato il dottor Bellina laureato in Economia e Commercio alla Cattolica di Milano. “Ho sempre considerato il ruolo di attore come un gioco – ha continuato – e quando si è trattato di decidere del mio futuro ho preferito puntare, senza rimpianti, su un percorso universitario”.
Il cinema resta comunque un bellissimo ricordo dove Bellina ha incontrato attori famosissimi che si sono rivelati anche persone molto disponibili. “Chi mi è rimasto nel cuore è stato Gigi Proietti – ha concluso - Un grandissimo attore e un uomo eccezionale che mi consigliava come un secondo papà sul set e mi avrebbe voluto alla sua scuola di recitazione a Roma. Mi faceva invece da seconda mamma sia sulle scene che fuori Edwige Fenech che mi portava a fare shopping nei negozi romani. Per strada la gente ci guardava e credeva che fossi veramente suo figlio”.

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